GS Troia: Facciamo Chiarezza!
- ASD Sporting Troia
- 16 dic 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Vista la mole di voci che si rincorrono nel nostro paese, la redazione del Troia Sport Village ha deciso di fare chiarezza sulla situazione del GS Troia.
Abbiamo raccolto i fatti, le decisioni societarie e le opinioni per comprendere meglio il presente e il futuro di questa storica società troiana.
Quest’anno, per il secondo anno consecutivo, il GS Troia sta affrontando la Promozione Puglia, un campionato complesso e molto competitivo, caratterizzato dalla presenza di squadre ben organizzate, con strutture solide, spesso anche molto giovani, provenienti da città ben più grandi della nostra, dove ovviamente le risorse, in termine di atleti e non solo, sono nettamente maggiori.
E’ davvero questa la categoria adatta alla nostra realtà attuale?
La domanda sorge spontanea: è giusto investire su atleti provenienti da fuori che, spesso, giocano solo per un compenso economico?
Vale la pena allontanare i ragazzi di Troia, che forse avrebbero raggiunto gli stessi risultati, pur sapendo di non avere un campionato da vertice ma da salvezza?
Una riflessione appare necessaria: ha più senso continuare a investire su atleti esterni o è il momento di ripensare l’intera struttura societaria?
Una possibile strada potrebbe essere ripartire dalle giovanili, trasformandole nella vera cantera del GS Troia, dai Primi Calci alle Junores, capaci di formare e portare talenti locali alla prima squadra, come nelle società che funzionano.
E non dobbiamo nemmeno allontanarci troppo: la Silver Sun Ecana, società troiana di volley che conta circa 200 tesserati, è l’esempio di come, con un progetto che parta dai bambini (minivolley), si possa arrivare a giocare un campionato di alto livello con 11/13 di atleti troiani.
Lo sport, come la vita, è fatto di cicli, e ogni ciclo porta nuove opportunità per ripartire con una visione rinnovata.
Qualche giorno fa si è chiuso un ciclo importante: diversi giocatori hanno lasciato la squadra, mentre la società ha deciso di affidare la guida tecnica a Mister Massimo Morlino e ripartire da tanti giocatori troiani.

Il Presidente Mario Spera ha scelto di riportare in campo il cuore della squadra, i ragazzi che sentono il GS Troia come una parte di sé.
Questo cambiamento ha portato al ritorno di Giuseppe Tricarico, un atleta che, richiamato dalla sua terra, non ha esitato a rispondere presente, dimostrando con i fatti cosa significhi lottare per i propri colori. E come lui, anche Vincenzo Petrucci, Davide Casoli e Kevin Lopez.
Tuttavia, molti altri troiani, allontanati negli anni passati, non se la sono sentita di tornare, mentre alcuni di quelli rimasti hanno preferito retrocedere in categorie più basse, accettando stipendi simili, ma con un livello di competizione più adeguato alle loro possibilità attuali.
Non è tutto oro quello che luccica!
È importante riflettere su cosa significhi fare calcio a Troia.
È giusto puntare su atleti “mercenari” che non garantiscono vittorie e allontanano lo spirito di appartenenza? O è meglio ripartire dal cuore, da chi sente davvero il legame con la squadra e con la comunità a costo anche di perdere?
Ricordiamo che il calcio, soprattutto a livello dilettantistico, è e deve rimanere un gioco. A questo livello, il focus dovrebbe essere sulla crescita dei nostri ragazzi, sul non farli scappare altrove, sulla formazione di una generazione che rappresenti non solo la squadra, ma anche i valori di un intero paese. Come è sempre stato!
Da quando Mario Spera è diventato Presidente, la società ha scelto di continuare il percorso in Promozione, anche con tanti ostacoli, questo per preservare il titolo e i 75 anni di storia del GS Troia.
Una scelta coraggiosa, che implica sacrifici e difficoltà, come dimostrato dalla recente sconfitta per 10 a 0.
Ma la strada è tracciata, e spetta a tutti noi stringerci attorno alla squadra. È fondamentale sostenere chi ha deciso di combattere; applaudire chi resta nell’arena anche davanti ai leoni, e credere in un progetto che punta a costruire qualcosa di autentico e duraturo.
In un mondo di allenatori, politicanti e tuttologi, le voci si rincorreranno sempre.
Una cosa è certa: il GS Troia non è morto, anzi, è più vivo che mai proprio perché sta affrontando una crisi evolutiva. Ed è in momenti come questi che il sostegno di tutti noi diventa fondamentale. Ora più che mai, dobbiamo essere presenti e far sentire il nostro calore.
È solo l’inizio di un nuovo ciclo per il GS Troia.
Ci saranno momenti difficili, ma con il tempo, la progettualità ed il supporto della comunità, questa squadra sarà sempre motivo di orgoglio.
Il cuore di Troia deve battere sugli spalti, accanto a quei ragazzi che hanno deciso di difendere i colori del nostro paese anche a costo di perdere. (Alex Del Piero docet!)
Forza GS Troia, sempre!
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